Nel passato, quando si ultimava la realizzazione di una casa o il suo restauro, i muratori che avevano svolto i lavori tagliavano una pëssřa (pino silvestre) e la posizionavano sul tetto. La pianta veniva elevata con un palo e addobbata con nastri colorati. un salame finnto e due bottiglie, che diventavano scarpe o zoccoli nel caso di proprietari tirchi o che si erano dimostrati pignoli durante i lavori. A questa azione doveva seguire l’invito, da parte del padrone di casa, a una merenda sinojra. Si diceva che questi gesti portassero fortuna alla casa e l’usanza veniva denominata bagnè i cop (letteralmente: bagnare i coppi, il tetto).
L’antico rituale verrà riproposto per la conclusione dei restauri del Forno del Castello e della Chiesa di San Giuseppe, che si terrà domenica 5 luglio, nel pomeriggio.
Le motivazioni che hanno portato la Parrocchia di Cisterna e l’Associazione Museo a unirsi nel promuovere l’iniziativa sono legate alla storia dei due edifici: gli spazi sono sempre stati utilizzati dalla comunità e il recupero di entrambi è avvenuto grazie al contributo della collettività. Continua a leggere
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